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LA TERAPIA IPNOTICA IN UN CASO ONCOLOGICO

C. Renzi

relazione presentata all'Intern. Symp.: Direct and Indirect Techniques in Hypnosis and Psychotherapy (Roma, 10-13 sett.1991)

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RIASSUNTO

Si espone il caso di una paziente, di 34 anni, affetta da carcinoma del colon, con presenza di metastasi epatiche. La paziente è giunta a consultazione per la prima volta nell'aprile del 1990, in previsione di un intervento chirurgico, effettuato nel maggio '90, che avrebbe poi rivelato la gravità della sua situazione e comportato la diagnosi di incurabilità. La decisione congiunta di medici e familiari è stata quella di non rivelare alla donna la vera entità della sua malattia, dato che ella sapeva soltanto di aver subìto un intervento per poliposi del colon-retto. La terapia ipnotica, che la paziente aveva deciso di continuare, rivelandosi un ottimo soggetto, si è così rivolta essenzialmente in due direzioni: ad un livello più superficiale, potremmo dire di consapevolezza cosciente, si è lavorato su temi quali il rilassamento, il rinforzo dell'Io, il recupero di esperienze passate. Ad un livello più profondo, invece, si toccavano, in senso metaforico, temi come l'angoscia della morte, il rapporto con la stessa e la capacità di acquisire maggiore serenità. In svariate occasioni, anche circostanti l'intervento, la paziente aveva mostrato di nutrire timori e sospetti, ma aveva contemporaneamente lanciato numerosi segnali che rivelavano la sua volontà di non sapere. La psicoterapia ipnotica si è dimostrata, pertanto, altamente utile permettendo, da un lato, di condurre un lavoro terapeutico rispettando la volontà della donna e, dall'altro, di prepararla gradualmente, in accordo con i suoi tempi e le sue risorse, a prendere coscienza di una realtà dolorosa. Attualmente, a distanza di un anno dalla diagnosi, la paziente sta ancora bene e conduce una vita del tutto normale. Circa due mesi fa ha chiesto e ottenuto di conoscere la verità sulla sua malattia.