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FORME DI COMUNICAZIONE IPNOTICA:
L'efficacia simbolica di Claude Lévi-Strauss


C. Renzi

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RIASSUNTO

Attraverso il sogno, la fantasia, la metafora noi dilatiamo la nostra esperienza sensibile e siamo messi in grado di strutturare e sperimentare una diversa visione del mondo. Ogni volta che ciò accade diviene predominante la funzione simbolica e il processo di conoscenza le è interamente affidato (Fonzi et al., 1975; Durand, 1987). Nel caso particolare dell’ipnosi, lo spostamento del campo sensibile dall’esterno verso l’interno favorisce in sommo grado l'emergere del processo di simbolizzazione. Ma, a differenza­ delle produzioni spontanee (attività onirica, espressione artisti­ca, ecc..), dentro la situazione ipnotica l'attività simbolica può essere coscientemente incanalata e convogliata verso il raggiungimento di mete specifiche.
Mai, forse, come nel caso della situazione ipnotica, ci si può rendere conto della potenza altamente strutturante del linguaggio sul comportamento umano (Watzlawick, 1974). Qui la parola, abdicando al ruolo denotativo, si fa evocazione e creazione e gli effetti di risonanza psictìica che ne derivarlo provo­cheranno significative modificazioni nell'azione e nel comportamento stessi (Watzlawick, 1986). Questo è il dominio della funzione simbolica, attributo umano peculiare e del suo correlato più importante: la comunicazione mente­-corpo.
In questo senso e partendo da queste premesse, chi scrive vuole proporre all'attenzione un documento, già di rilevante importanza in campo antropologico, che ritiene possa essere utilmente comparato allo studio dell'ipnosi.
Il documento in questione è costituito da un articolo di Claude Lévi-Strauss dal titolo "L'efficacia simbolica", originariamente apparso nel 1949 sulla rivista "Revue de l’Histoire des Religions" e successivamente raccolto insieme ad altri nel volume: Antropologia strutturale (Lèvi-Strauss, 1966). La discussione si incentra intorno a quello che viene definito come il primo grande testo magico-religioso delle culture sudamericane.
Sembra a chi
scrive che la cura sciamanica, ritenuta dall'Antropologo di inte­resse eccezionale, sia molto più proficuamente da mettere in relazione con l'ipnosi che con la psicoanalisi. E bisogna aggiungere, per amore di precisione, all’ipnosi come la conosciamo e la pratichiamo oggi. Oggi che siamo supportati da una vasta documentazione clinica e da una altrettanto ricca sperimentazione nel campo di quel fenomeno che denominiamo ipnosi, possiamo forse apprezzare di più la genuinità di questo documento, ormai considerato storico, e il contributo importante che può portare alla discussione intorno ai contenuti del processo di simbolizzazione e all’efficacia delle tecniche che ne fanno uso. E fra queste ultime, l'ipnosi è sovrana.